3.9.56 II, 1956
tempera a olio e uovo su tela
32 x 37,5 cm
Museo Cantonale d’Arte, Lugano. Donazione Lizbeth Bissier
Copyright: © 2008 ProLitteris, Zürich


presenta:

Museo Cantonale d’Arte, Lugano

Julius Bissier
Pittore del metafisico

14 marzo – 14 giugno 2009
 

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BIOGRAPHY

SITEMAP

Museo Cantonale d’Arte
Via Canova 10
6900 Lugano
Switzerland

MASILugano Museo d'arte della Svizzera italiana
https://www.masilugano.ch/

SCHEDA TECNICA DELLA MOSTRA

INCONTRI DIDATTICI

ADHIKARA
CONTEMPORARY ART GALLERY

JULIUS BISSIER
PITTORE DEL METAFISICO


SCHEDA TECNICA DELLA MOSTRA

Luogo Museo Cantonale d'Arte - via Canova 10 - 6900 Lugano
tel. + 41 91 9104780
fax + 41 91 9104789
e-mail: decs-mca@ti.ch 
www.museo-cantonale-arte.ch

Date 14 marzo - 14 giugno 2009

Orari martedì 14.00 - 17.00
mercoledì - domenica 10.00 - 17.00
lunedì chiuso

Ingresso Fr. 10.-, € 7.-, AVS, AI, studenti, gruppi Fr. 7.-, € 5.-

Curatori
Hans Günter Golinski
Pedro Riz à Porta
Roland Scotti
Marco Franciolli

Catalogo
Contributi di Reinhard Buskies, Hans Günter Golinski,
Pedro Riz à Porta, Roland Scotti, Arnold Stadler
Catalogo a colori, italiano/tedesco, 220 pagine
Edito da Hatje Cantz, Ostfildern

Ufficio stampa
Svizzera:
Museo Cantonale d’Arte (Benedetta Giorgi Pompilio),
Lugano, tel. +41 91 9104787 fax +41 91 9104789
e-mail: benedetta.giorgi@ti.ch
Italia:
Battage Comunicazione, Milano
Alessandra de Antonellis tel. +39 339 3637388
e-mail: alessandra.deantonellis@battage.net
Margherita Baleni tel. +39 349 1721251
e-mail: margherita.baleni@battage.net
Pier Giorgio Giraudo tel. +39 328 3387361
e-mail: battage@battage.net

In mostra

Il Museo Cantonale d’Arte a Lugano presenta una mostra monografica dedicata al pittore Julius Bissier (Freiburg im Breisgau 1893 - Ascona 1965), tappa finale di un importante progetto espositivo che ha visto coinvolti il Kunstmuseum Bochum (Germania) e il Museum Liner (Cantone Appenzello). Nella mostra emerge chiaramente come l’opera dell’artista tedesco abbia attraversato, in oltre 50 anni di attività, varie fasi formali, contraddistinte tuttavia da un tratto comune, una spiritualità in continua evoluzione, che ne ha profondamente segnato tutta la produzione artistica.

Il Museo Cantonale d’Arte realizza, con questo appuntamento, un desiderio coltivato da tempo: una parte rilevante della sua Collezione, dedicata ad opere del XIX e XX secolo, è infatti focalizzata su artisti che abitarono e lavorarono in Ticino nel corso del Novecento. Tra questi spicca Julius Bissier che, dopo un primo soggiorno in Ticino nel 1957, visse ad Ascona dal 1961 fino alla morte. Nella raccolta del Museo Cantonale d'Arte i dipinti e le carte dell’artista tedesco, integrate all’interno del percorso espositivo luganese, costituiscono una componente importante della Collezione, in particolare per quanto riguarda l’identità artistica di un territorio al confine meridionale delle Alpi, fortemente influenzato dallo scambio culturale tra nord e sud. Il legame con la regione è ulteriormente rafforzato dalla presenza ad Ascona dell’Archivio Bissier, grazie al quale si è resa possibile questa iniziativa.

Julius Bissier appartiene ad una generazione di artisti la cui vita e, conseguentemente, le opere furono segnate da gravi eventi politici. Agli esordi della sua carriera artistica, pesavano ancora sulla giovane Repubblica di Weimar - in cui era nato – le conseguenze della prima guerra mondiale e della sanguinosa repressione della rivoluzione, mentre all’orizzonte si delineava già la fine della Repubblica per mano dei nazionalsocialisti. I drammi del primo conflitto mondiale condussero molti artisti a ricercare nell’arte valori eterni, recuperandone la dimensione metafisica, un atteggiamento che in Bissier si manifesta relativizzando il mezzo espressivo a favore dell’idea. Questo lo porta ad attraversare diverse fasi formali, periodi differenti accomunati dalla volontà artistica di integrare la dimensione spirituale nella realtà terrena, nella convinzione profonda che all’arte spetti il compito di rendere visibile l’indicibile.

Quella di Bissier è, in effetti, un’arte della sottrazione, che partendo da un’immagine enigmatica giunge a un simbolismo essenziale, un’arte filosofica in cui l’interesse per i mistici tedeschi, per le idee neoplatoniche e per le credenze orientali, insieme allo studio della calligrafia e della gestualità proprie della cultura e della vita orientali, possono essere interpretati come la ricerca di un senso esistenziale. Gli stimoli derivati dalla ricchezza espressiva delle civiltà arcaiche e delle tradizioni extraeuropee gli offrono temi, simboli e strumenti per superare i vincoli della figurazione legata alla tradizione che permea le sue prime opere e per giungere ad un linguaggio essenziale che assume, quale tema fondamentale della sua visione, la natura morta.

Le caratteristiche pennellate calligrafiche di Bissier, che nella loro riduzione corrispondono all’estetica del Buddismo Zen, inaugurano una speciale forma contemplativa della percezione artistica. Con eccezionale lievità egli crea miniature a tempera e ad acquerello piene di gioia cromatica e di una vitalità serena che con la loro presenza, quasi musicale, rendono percepibile il silenzio. Oggetti quotidiani, simboli, segni e scritte si trasformano in geroglifici che sembrano alludere ad un altro mondo. Il fondo pittorico non riproduce illusionisticamente uno spazio empirico, ma lascia immaginare profondità impenetrabili, all’interno delle quali, attraverso la trasparenza e la fluidità degli oggetti terreni, l’occhio è esortato a guardare e non semplicemente a vedere.

La rassegna comprende oltre 120 opere di Julius Bissier (1893-1965), provenienti dalla Kunstsammlung Nordrhein-Westfallen di Düsseldof, dall’Archivio Bissier di Ascona e da collezioni private. Il percorso luganese è integrato da dipinti e carte dell’artista che fanno parte della Collezione del Museo Cantonale d’Arte. I lavori di Bissier, realizzati nell’arco di oltre di 50 anni di attività, vanno dalle prime esperienze riferibili alla Neue Sachlichkeit degli anni Venti, per poi proporre gli schizzi di viaggi, le chine simboliche, i “Tarnbilder” e le monotipie degli anni Trenta e Quaranta, le chine gestuali della fine degli anni Quaranta, le tempere e gli acquerelli dell’ultima fase della sua produzione pittorica.


IL MUSEO CANTONALE D’ARTE A LUGANO 

Dalla sua apertura nel 1987, il Museo Cantonale d'Arte di Lugano continua a sviluppare la propria attività in parallelo verso due ambiti principali: la conservazione della collezione permanente, che copre un arco cronologico compreso tra il 1800 ed oggi, e la realizzazione di esposizioni temporanee.
In oltre vent’anni di attività, il Museo ha proposto più di novanta mostre affrontando tematiche molto diverse tra loro, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, all’architettura e alla grafica, mantenendo sempre una grande attenzione al contemporaneo.

L’attività espositiva è divisa in mostre monografiche (Kandinsky, Tauber Arp, Domela, Melotti, Jawlensky, per citarne solo alcune tra quelle proposte) e mostre dedicate a grandi problematiche del Novecento, ad esempio: la trasformazione del concetto di forma nella mostra Da Kandinsky a Pollock, il rapporto tra pittura e fotografia in L’immagine ritrovata, la relazione tra disegno infantile e grandi artisti del Novecento in Les Enfants Terribles, l’idea di vuoto nell’arte italiana dagli anni Sessanta ad oggi in L’immagine del vuoto.

Particolare attenzione è rivolta ad artisti legati per nascita o per adozione al territorio ticinese. Va inoltre sottolineato il percorso di approfondimento sulla cultura fotografica che il Museo ha promosso fin dall’inizio della sua attività.

Le mostre temporanee si alternano regolarmente alla presentazione di opere che fanno parte della collezione permanente.

La collezione del Museo Cantonale d’Arte comprende principalmente opere del XIX e XX secolo, con alcune significative incursioni nei secoli precedenti, realizzate sia da artisti ticinesi o artisti stranieri che hanno lavorato nella Svizzera italiana, sia da artisti italiani e di altri Paesi che hanno avuto un ruolo di primo piano nell’ambito della storia dell’arte moderna e contemporanea tra cui, solo per citarne alcuni di vari periodi: Degas, Renoir, Pissarro, Hodler, Klee, Arp, Oppenheim, Melotti, Colombo, Not Vital, Raetz, Struth.

Le opere che compongono la collezione permanente provengono principalmente dal patrimonio artistico del Cantone Ticino, cui si aggiungono acquisizioni dirette, donazioni e depositi di altri musei svizzeri (Ginevra, Basilea, Zurigo, Winterthur), della Confederazione Elvetica, dell’Associazione Promuseo e di privati.

Nel 1994 il Museo ha beneficiato tra l’altro di un’importante donazione del conte Panza di Biumo, che ha permesso all’istituto di collocarsi tra i musei svizzeri più ricchi di opere dell’area Post-minimal. Il costante sviluppo della collezione rappresenta uno degli obiettivi principali del Museo, che persegue una politica mirata di acquisizioni con lo scopo di documentare le diverse componenti dello sviluppo artistico dall’Ottocento ad oggi in rapporto a un territorio, quello del Ticino, situato tra il Nord e il Sud dell’Europa.

Il Museo Cantonale d'Arte ha sede a Palazzo Reali, ex-residenza privata donata al Cantone Ticino e agglomerato di tre edifici del XVI, XVII e XVIII secolo, tra i più significativi del centro storico di Lugano. Il Museo, che si trova nel cuore della città a pochi passi da Piazza della Riforma e dalle rive del lago, ha effettuato importanti lavori di ristrutturazione nel corso della seconda metà del 2008 per migliorare ulteriormente le condizioni di fruizione delle proposte espositive.

Mediazione culturale
Il Museo Cantonale d’Arte sviluppa da diversi anni un’intensa e articolata attività di mediazione culturale, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico nei confronti della cultura artistica. I programmi didattici sono rivolti a tutte le fasce di età e configurati in relazione al programma espositivo del Museo. Vengono proposte visite guidate abbinate a laboratori per le scuole elementari e medie inferiori, visite guidate per le scuole medie superiori e per gruppi di adulti. Il sabato e la domenica vengono spesso organizzati eventi particolari, tra i quali si segnalano gli appuntamenti per i più piccoli, intrattenuti con animazioni, racconti, concerti o spettacoli teatrali.
Parallelamente al programma espositivo vengono organizzati cicli di conferenze e simposi in collaborazione con la STBA (Società Ticinese Belle Arti).

Biblioteca
Il Museo Cantonale d’Arte dispone di una biblioteca specialistica di oltre 10’000 volumi, tra cataloghi, monografie, saggi d’arte e riviste specializzate. Il catalogo della biblioteca è disponibile online sul sito del Sistema bibliotecario ticinese: www.sbt.ti.ch.

Videoteca
Il Museo Cantonale d’Arte possiede una collezione di arte video tra le più importanti a livello svizzero, frutto della donazione del VideoArt Festival di Locarno. Sono inoltre a disposizione del pubblico una serie di documentari sull’arte prodotti dalla TSI (Televisione della Svizzera Italiana). I video possono essere visionati in sede previo appuntamento.

Museum shop
Pubblicazioni, cartoline, oggetti, giochi e multipli d’artista possono essere acquistati presso la spazio vendita del Museo.