Scritti vari
Dis-orientamenti
Che cosa succederebbe se una mattina ci
svegliassimo senza i nostri punti di riferimento?
Cosa proveremmo di fronte ad una Svizzera divenuta
improvvisamente marina anziché montana,
un Canton Ticino come una grande isola in mezzo al blu ed un
intenso odore di salsedine tra le vie di Bellinzona.
Le porte di Luce
Si aprono all'improvviso, sono luminosità
interiori di accecante bellezza.
Si mostrano puntuali ogni volta che la sensazione
di smarrimento diventa insopportabile e l'ansia ci toglie il
fiato.
Sono luci nel buio, frammenti d'oro nell'acqua
torbida. Vere, irripetibili occasioni per trasformarsi, per
superarsi.
Per andare oltre.
Racconti all'orizzonte
Ogni tanto mi capita di incontrare delle persone
che non hanno mai viaggiato, che sono nate in un posto e lì sono
rimaste. Lì hanno vissuto tutta la vita e tutto lascia pensare
che lì moriranno.
A volte però, i racconti di queste persone pur
essendo semplici non sono meno ricchi ed evocativi.
Lo sguardo sulle cose coglie l'essenza, la
narrazione è lenta e segue il ritmo delle stagioni.
Quanti tra i viaggiatori frettolosi del nostro
tempo, collezionisti di mete, possono vantare una tale
ricchezza?
Una mappa per tutti i giorni
Il viaggio è lungo, anche se ci si sposta soltanto
dalla cucina alla stanza che guarda verso occidente e sui vetri
della quale s'incendia l'orizzonte, perché la casa è un regno
vasto e sconosciuto e una vita non basta per l'odissea fra la
camera dell'infanzia, quella da letto, il corridoio in cui si
rincorrono i figli, la tavola da pranzo sulla quale i tappi
delle bottiglie sparano a salve come un picchetto d'onore e lo
scrittoio con alcuni libri e alcune carte che cercano di dire il
significato di questo andirivieni fra la cucina e il tinello,
fra Troia e Itaca.
Claudio
Magris
Come sopra, così sotto
Tutto nell'universo è traccia, segno, riferimento
preciso.
Alza lo sguardo al cielo nella notte il
viaggiatore alla ricerca della via, portando inconsapevolmente
sulle mani le linee che disegnano il suo destino.
Le orme dei suoi passi si mescolano
indistintamente alle tracce degli animali, alle impronte delle
foglie, al punteggiare ritmico e sottile della pioggia.
Sguardi altrove
In qualsiasi momento possiamo tornare con il
pensiero ai luoghi che abbiamo visitato e visualizzarne
ogni dettaglio e godere del sottile piacere della
nostalgia.
Ma possiamo anche chiudere gli occhi e spostarci
lontano e immaginare luoghi che non vedremo mai e da lì
osservarci e scoprire qualcosa di nuovo.
Oltre il confine
Una mattina successe che la sbarra a righe rosse e
bianche rimase alzata e furono viste le guardie allontanarsi in
gran fretta con i loro mezzi. Qualcuno disse che la città era
stata bombardata ed un attacco nemico fosse imminente. Da
entrambe le parti della linea di confine si formarono gruppetti
di persone ma per lunghe ore nessuno osò oltrepassarla. Poi si
videro dei bambini correre da una parte all'altra e a questi
seguirono alcuni uomini in bicicletta e donne con grandi borse
piene di generi alimentari.
Era autunno e quella mattina c'era una foschia
bassa che avvolgeva la pianura. Lassù no, solo fumi di grigliate
di carne improvvisate e cerchi spontanei di ballerini e suoni di
violini mal accordati. Una fiumana inarrestabile di genti
proveniente da ogni dove attraversava il confine unendosi agli
altri per festeggiare. Ed il luogo da sempre diviso divenne in
breve tempo un'unica terra.
Il tempo che resta
E' nella tradizione giapponese curare i dettagli
anche quando si invitano delle persone a casa.
Ogni cosa è scelta con cura. Anche la combinazione
delle nature degli ospiti, quando si decidono i posti a tavola,
è regolata dalla ricerca dell'armonia. Vengono scelte le
tovaglie di lino fine e si tirano fuori le ceramiche più
pregiate. Le ore che precedono l'arrivo degli invitati sono
dedicate alla meditazione, per ognuno c'è un pensiero.
Alla fine della serata, quando tutti sono andati
via, i padroni di casa ritornano a tavola e si trattengono dallo
sparecchiare e ripulire perché ancora per un po’ aleggia tra le
cose lasciate l'energia vitale di chi era lì. E risuona l'eco
delle loro risate e si prolunga il piacere dell'incontro e nella
luce bassa delle lampade di carta, a volte, riappaiono i loro
volti.
Biografia
Sono nato a Milano nel 1963, città dove ho
studiato e mi sono formato artisticamente a contatto con il
maestro giapponese Kenji Sumura. Ho lavorato in ambiti molto
diversi nel campo della pittura, dell'illustrazione e del
design. Il lavoro che qui presento dedicato alle mappe, ai
confini e all'orientamento è nato nel 2013 e si è sviluppato
successivamente portando alla realizzazione di un cortometraggio
ad opera di Werner Weick (TSI) e alla creazione della prima
Refugees Creative Box, uno spazio di libera espressione
progettato all'interno di un centro di accoglienza per
richiedenti asilo in Italia.
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