Ti invito a una giornata di canto e meditazione
per la domenica
14. ottobre 2012
inizio alle ore 10 del mattino fino alla sera
“Vieni, chiunque tu sia, girovago, devoto o fuggiasco.
Non importa.
La nostra carovana non è una della disperazione.
La nostra carovana è una dell’infinita gioia.
Vieni, anche se hai rotto i tuoi propositi mille volte.
Vieni, ritorna ancora, vieni”!      
          Jallaluddin Rumi
Dove: Presso Vincenzo Altepost,
a Verlin 9,
6954 Sala Capriasca, Ticino
v.altepost@bluewin.ch 
Tel: 079 632 41 35
dall'estero 0041 79 632 41 35
Programma: Arrivo alle ore 9:30 circa.
Inizio programma alle ore 10:00 precise
con cicli di canto e meditazione comprendenti:

Canto di un mantra (fra 20 e 45 minuti circa)
Meditazione (fra 12 e 20 minuti circa)
Pausa in silenzio (fra 10 e 20 minuti circa)
Alla mattina ci saranno 2 cicli di programma
e dopo la pausa pranzo ancora 2 o 3 cicli di programma.
Canto e meditazione terminano circa alle ore 17:00
Per chi: Può partecipare chiunque ha piacere e interesse a fare questa esperienza,
anche principianti.
Pranzo: Spaghetti al sugo e insalata.
Costo: Un piccolo contributo libero.
Posteggio: Per non intasare la piccola a Verlin 9,
bisogna usare il posteggio comunale.
Annunciarsi: Si può partecipare anche senza annunciarsi.
Venite e portate anche i Vostri amici interessati.
Sarà bello e intenso come sempre.
Semplici regole: 1°) Non usare il bagno durante la meditazione,
     ma soltanto durante il canto oppure durante le pause.
2°) Non entrare ed uscire durante la meditazione,
     ma soltanto durante il canto oppure durante le pause.
3°) Non soffermarsi in cucina durante la meditazione
     ma soltanto durante le pause.
4°) Rimanere in silenzio anche durante le pause
     per mantenere l’energia e il contatto con lo spazio interiore.
 
Introduzione alla meditazione. Mp3
Min. 24:17
 

"The heart is the hub of all sacred places. Go there and roam."
                                                                 Swami Nityananda di Ganeshpuri

Non è soltanto una bella frase ma un semplice e prezioso esercizio da fare subito:


Gioia interiore. Mp3
Min. 5:12

 

La natura fondamentale della nostra mente è pura consapevolezza e la sua naturale  espressione è gioia e amore.

Qualsiasi esperienza che noi possiamo fare ha come propria base la nostra consapevolezza.

Per questo fatto gioia e amore rimangono accessibili in qualsiasi situazione.

Quando il nostro stato mentale è tranquillo e non stiamo sperimentando delle emozioni disturbate, allora ci risulta abbastanza facile prendere contatto con questa nostra gioia interiore. Possiamo chiudere gli occhi un attimo e ponendo la nostra attenzione sul nostro respiro prendere contatto con questa nostra gioia interiore.

Non sarà un urlo di gioia, ma una esperienza di gioia molto delicata e fine.

Io dico solitamente: "come un sorriso che non si vede".

Nel caso invece che ci troviamo in una situazione dove stiamo sperimentando delle emozioni disturbate, oppure un dolore, allora non possiamo passare accanto a questa esperienza dolorosa, cercando di accedere direttamente alla gioia come tentativo per eludere l'esperienza della nostra momentanea difficoltà emozionale. Non possiamo passarci accanto, ma dobbiamo accettare completamente questa esperienza momentanea, ed entrare in questa emozione disturbata o questo dolore. Dobbiamo distaccarci dalla storia che ha provocato questa emozione disturbata, accettare e sperimentare pienamente questa emozione e solo allora con l'attenzione sul nostro respiro ci risulta abbastanza facile entrare in contatto con questa nostra gioia interiore. Questo non vuol dire che il nostro dolore sia necessariamente sparito, ma dal momento che sullo sfondo della nostra esperienza momentanea siamo nuovamente in grado di percepire la nostra fine gioia interiore, allora il nostro spazio interiore è nuovamente vasto e aperto e molto più grande della nostra esperienza momentanea. Per cominciare abbiamo ancora bisogno di chiudere gli occhi per alcuni istanti per prendere contatto con il nostro spazio interiore. Con il tempo e l'esperienza questa connessione diventa sempre più facile e spontanea e non sarà più necessario chiudere gli occhi per entrare in contatto. Nelle diverse situazioni del nostro vivere quotidiano possiamo velocemente prendere contatto con il nostro spazio interiore, con la nostra gioia interiore. Possiamo farlo durante il canto, iniziando la meditazione, durante il lavoro, durante una passeggiata e prima di addormentarci. La qualità della nostra vita diventerà sempre migliore.

Facciamo subito qui il nostro primo esercizio. 

 

Chiudiamo gli occhi,

poniamo la nostra attenzione sul nostro respiro come entra, come esce, come entra e come esce e prendiamo contatto con la nostra gioia interiore.

Rimaniamo qualche attimo in silenzio a sperimentare questa nostra gioia interiore.

One-Moment Meditation: "How to Meditate in a Moment"

 


Cos'è la meditazione.

Tratto dal libro di Ken Wilber "Il coraggio e la grazia"

È possibile spiegare in vari modi cosa sia la meditazione, come agisca e funzioni. Secondo alcuni, con la meditazione è possibile innescare il meccanismo di autorilassamento. La meditazione, a detta di altri, allena la consapevolezza cosciente; è un metodo di allineamento e centramento dell'Io; ferma il pensiero verbale infinito e rilassa il corpo e lo spirito; calma il sistema nervoso centrale; riduce lo stress, dà autostima, riduce l'ansia e la depressione.
Tutto ciò corrisponde a verità ed è stato confermato clinicamente. Vorrei però sottolineare che la meditazione è ed è sempre stata di per sé una pratica spirituale. Potrebbe essere considerata cristiana, buddista, induista, taoista o musulmana, ma è in ogni caso un cammino dell'anima verso la sua profondità, dove diventa una cosa sola con il divino. "Il Regno di Dio è dentro di voi" - e la meditazione è stata fin dalle sue origini la strada maestra verso questo regno. Qualunque cosa sia in grado di fare la meditazione, essa rappresenta innanzitutto e soprattutto la ricerca del Dio interiore.
Direi che la meditazione è spirituale e non necessariamente religiosa. La spiritualità ha a che fare con l'esperienza pratica, non con meri contenuti di fede; con Dio come fondamento dell'essere, non con una figura di padre cosmico; con il risveglio al vero Sé, non con le preghiere per il piccolo io; con l'educazione alla consapevolezza, non con il solenne moralismo sulla lascivia e la fornicazione; con lo spirito che deve essere trovato in ogni cuore, non con tutto quello che viene fatto in questa e in quella chiesa.
Questo significa anche che la meditazione non deve essere annoverata a questa o a quella religione, ma è parte di una cultura universale spirituale dell'umanità - significa farsi portatori di un impegno, una consapevolezza in tutti gli aspetti della vita. Si tratta, in altre parole, di una parte di quella che viene detta philosophia perennis, la "filosofia perenne".

 

Was ist Meditation.
Aus dem Buch von Ken Wilber „Mut und Gnade“

Es lässt sich auf mancherlei Weise erklären, was Meditation ist, was sie bewirkt, wie sie funktioniert. Mit Meditation, sagen manche, lässt sich der Entspannungsreflex auslösen. Meditation, sagen andere, schult das bewusste Gewahrsein; sie ist eine Methode der Ausrichtung und Zentrierung des ich; sie hält das endlose verbale Denken an und entspannt Körper und Geist; sie beruhigt das Zentralnervensystem; sie mindert Stress, verleiht Selbstwertgefühl, verringert Angst und lindert Depressionen.

All das trifft zu und wurde klinisch bestätigt. Ich möchte aber hervorheben, dass Meditation an sich eine spirituelle Praxis ist und immer war. Sie mag christlich, buddhistisch, hinduistisch, taoistisch oder muslimisch sein - immer ist sie der Weg der Seele nach innen, wo sie schliesslich ihr Einssein mit dem Göttlichen findet. »Das Reich Gottes ist in euch« - und Meditation ist von ihren Ursprüngen an stets der Königsweg zu diesem Reich gewesen.  Was auch immer die Meditation also zu leisten vermag, sie ist zuerst und vor allem die Suche nach dem inneren Gott.

Ich würde sagen, dass Meditation spirituell, aber nicht unbedingt religiös ist. Spiritualität hat mit tatsachlicher Erfahrung zu tun, nicht mit blossen Glaubensinhalten; mit Gott als dem Grund des Seins, nicht mit einer kosmischen Vaterfigur; mit dem Erwachen zum wahren Selbst, nicht mit Gebeten für das kleine ich; mit Bewusstseinsschulung, nicht mit weihevollem Moralisieren über Unzucht und Völlerei; mit dem Geist, der in jedem Herzen zu finden ist, nicht mit irgend etwas, das in dieser oder jener Kirche getan wird. Kurzum, Meditation ist spirituell.
Das heisst auch, dass Meditation nicht dieser oder jener Religion zuzurechnen ist, sondern Bestandteil einer universalen spirituellen Kultur der Menschheit ist - ein Bemühen, Gewahrsein in alle Aspekte des Lebens zu bringen. Sie ist, anders gesagt, Teil dessen, was man philosophia perennis nennt, die »immerwährende Philosophie«.

Aus dem Buch von Ken Wilber „Mut und Gnade“
 

 





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updated 13.02.18




 

 

 

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