NETWORK DI STUDIO dellAUTISMO e delle PSICOSI INFANTILI
C.so Bernacchi
63; 21049 Tradate (Varese); tel.0360-951409; fax.0331-849838 E-mail: lerrelu@aliceposta.it Direttore: Dott. Romeo Lucioni Cosè È difficile parlare di autismo come di una malattia; si può più facilmente intenderlo come un disturbo dello sviluppo delle funzioni psico-mentali. La sintomatologia viene, di solito, messa in evidenza intorno ai due anni (anche se le carenze potrebbero essere evidenziate prima), poi si manifesta come disturbo pervasivo dellevoluzione che mette a repentaglio il funzionamento mentale ed anche quello socio-relazionale che è la capacità di interagire con gli altri. Nella forma classica, lautismo colpisce, in tutte le parti del mondo, 4-5 bambini su 10.000 abitanti, ma, se si considerano le forme secondarie e/o di innesto, questo indice deve essere almeno raddoppiato. I maschi sono interessati quattro volte più delle femmine. Come si manifesta I genitori, per lo più, vengono insospettiti nellosservare il figlio che evita di guardare negli occhi, che si ritira in se stesso per lunghi periodi, che non sorride e che, soprattutto, ha difficoltà nellapprendimento del linguaggio. Esaminato da vari medici il piccolo può anche essere indirizzato ad esami per escludere una sordità, fino al momento in cui uno specialista formula una diagnosi precisa che provoca molto sgomento. La caratteristica fondamentale del disturbo autistico resta comunque legata allisolamento, allimpossibilità di "accettare" una compartecipazione socio-relazionale; i disordini comportamentali che risultano bizzarri e disturbanti, le urla, le attività motorie ripetitive e compulsive come dondolarsi, i manierismi più svariati ed inoltre, talvolta, anche ipercinesie irrefrenabili. Aspetti particolari sono rappresentati da risposte anormali agli stimoli sensoriali, spesso interpretate come insensibilità al dolore, reazioni "catastrofiche" in risposta a stimoli come carezze, abbracci o semplicemente il passaggio di una mano al di sopra del capo o il porsi alle spalle del piccolo. Le cause Molto si è scritto sullorigine dellautismo, ma poco è chiaro della patogenesi; anche la denominazione più accettata di disturbo dello sviluppo psichico è vaga ed imprecisa. Forse il modello psico-neuro-biologico si avvicina di più a quanto si osserva; si tratterebbe di un disordine della mielinizzazione dei circuiti cerebrali, a causa del quale le percezioni risultano intollerabili e terrorifiche e il bambino tende ad isolarsi. Ne consegue un disturbo della formazione di quello che chiamiamo un "proto-IO" e una strutturazione di relazioni alterate con la figura della madre e con gli oggetti interni che impediscono il normale sviluppo dei processi emotivo-affettivi che stanno alla base della formazione della mente. Il bisogno di isolamento, il ritirarsi in se stessi, limpossibilità di relazionarsi con il mondo esterno diventano i motivi del mancato sviluppo della motricità, delle capacità ralazionali, del linguaggio, delle funzioni cognitive che restano così limitate a processi istintivi, automatici e primitivi. Accettare questa sindrome come disturbo dello sviluppo psico-mentale ci permette di spiegare lenorme variabilità della casistica che passa da un "atteggiamento" che non impedisce lo sviluppo affettivo ed intellettivo a casi in cui i disturbi comportamentali sono veramente disturbanti e si trasformano in un vero e proprio handicap. Cosa ci insegna Ci sono molti modi di comunicare al di là del linguaggio verbale, importante è il linguaggio emotivo (quello che "arriva dritto al cuore"). La scoperta delle possibilità di sovrapporre comunicazione a linguaggio porta alla rivoluzionaria coscienza che non è tanto importante cosa si dica, ma come lo si dice. In questo modo è evidente che scopriamo dinamiche linguistiche nelle quali anche il silenzio è una vera comunicazione ed una mano protesa non è solo un invito, ma anche una proposta che può essere accettata o rifiutata, che può risultare la apertura di un dialogo così come succede quando si sta seduti uno di fronte allaltro per "farsi vedere e per guardarsi". Privilegiare lindividualità è anche un invito a pensare con la propria testa, ad accettarsi per quello che siamo, con i nostri pregi ed i nostri difetti che, per altro, sono solo il frutto di un giudizio preconcetto e legato a leggi, più o meno tradizionali, ma che non rispettano mai la "verità" che è solo frutto della nostra mente e, soprattutto, del nostro cuore; cioè della nostra intelligenza cognitiva, ma anche, soprattutto, del nostro cervello emotivo e della nostra intelligenza affettiva. Cure possibili Affrontare lautismo è, prima di tutto, un problema di diagnosi precoce. Anche il solo sospetto di trovarsi di fronte ad un problema di disturbo dello sviluppo (ancor più se si tratta di un maschietto) dovrebbe far scattare subito, sin dai due anni un intervento di sostegno e di terapia; i ritardi sono sempre terribilmente dannosi soprattutto per la prognosi. Sebbene vengano sottolineati gli insuccessi della psicoterapia e gli errori di una impostazione teorica troppo psicoanalitica, la psicoterapia-educativa fortemente relazionale resta il metodo terapeutico migliore e quello che porta a risultati veramente soddisfacenti. Lintervento deve essere globale ed investe sia lo sviluppo percettivo-motorio che quello emotivo-affettivo per avviare alla strutturazione di capacità relazionali e di modalità analitico-deduttive come presupposto di una cognitività non più istintiva e prelogica (centrata sul "senso"), ma razionale e simbolica (basata sul "significato"). In questi ultimi anni sono state sviluppate le cosiddette "tecniche cognitive", basate sulle scienze comportamentali e considerate riduttive dalle scienze psicodinamiche e psicoanalitiche. Risolvere la diatriba non è facile, ma il lavoro di ricerca psicodinamica e neuro-biologica ci ha portato ad evidenziare che:
Queste osservazioni possono essere riassunte in ununica frase: "curare lautismo è possibile". ***** Cosè la "Terapia di Integrazione Emotivo-affettiva" E.I.T. Questa applicazione psico-terapeutica che, per la sua struttura basata sui principi della psicodinamica e della psicoanalisi, permette di ottenere importanti risultati riabilitativi in ragazzi portatori di handicap psichico (autismo, x-fragile, sindrome di Down, insufficienza mentale, epilessia), vede anche un ampio gradiente di applicazione in particolari situazioni patologiche come la sindrome di Joubert e similari. Il controllo del movimento e dellampiezza del gesto, insieme allaspetto finalistico dellazione, risultano la base per superare quegli elementi riduttivi che si riassumono nel quadro della "debolezza dell IO". Il valore relazionale insito negli incontri e nello sviluppo delle successive fasi di applicazione, introduce il tema del controllo delle valenze aggressive, sviluppatesi a partire da sensi di rabbia e di frustrazione, portando i giovani disabili a controllare le proprie parti libidico-istintive, favorendo linstaurarsi di valori affettivi centrati sul rispetto di sé, sul diritto di svilupparsi tenendo conto anche dei diritti ed dei bisogni degli altri. Cosè lippoterapia È un intervento terapeutico che utilizza il cavallo; se praticata con rigore e sotto la guida di personale esperto, porta grandi benefici a coloro che sono affetti da disturbi motori (emiparesi, paraparesi, monoparesi) e difficoltà di coordinazione, di equilibrio e di sostenere il capo eretto, mancanza di coscienza del proprio corpo. Il trattamento rieducativo di un disabile neuro-motorio interessa soprattutto paralisi cerebrali, malattie neuro-muscolari, sclerosi multipla, mentre i disturbi psichici sono riferiti per lo più ad autismo, ritardo mentale, epilessia, disturbi comportamentali, sindromi psicotiche. I terapisti addetti allippoterapia possiedono una preparazione professionale complessa poiché devo assolvere compiti delicati:
***** Quali sono gli obiettivi del Network di studio Gli scopi della rete di studio dellautismo e delle psicosi infantili comprendono due aree di applicazione: A- terapeutico-assistenziale, con il fine di:
B scientifico-divulgativa Per favorire lapprendimento e la formazione permanenti di tutte le figure mediche e professionali coinvolte nella cura e nellassistenza si provvederà a:
Lavori del Dott. Romeo Lucioni sul tema dellautismo e delle sindromi regressive:
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CONVEGNO VARESINO: Nuovi contributi allo studio dell'autismo |
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