Carlo Carrà
Allegoria del lavoro
1905
tempera su carta
cm 226x172
Collezione privata, Milano
©

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MUSEO D'ARTE MENDRISIO

Addio Lugano bella.
 
Anarchia
tra storia e arte.

Da Bakunin
al Monte Verità,
da Courbet ai dada

22.03.2015 – 5.7.2015
 

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BIOGRAPHY

SITEMAP

Museo d’arte
Città di Mendrisio
Piazza San Giovanni
CH-6850 Mendrisio
Switzerland

Tel. +41 (0)58 688 33 50
Fax +41 (0)58 688 33 59

Orari ma-ve:
10.00 – 12.00 /
14.00 – 17.00
sa-do:
10.00 – 18.00
lunedì chiuso,
tranne festivi

Entrata Fr 10.-
ridotto Fr 8.-

Info
www.mendrisio.ch/museo
 
museo@mendrisio.ch




ADHIKARA
CONTEMPORARY ART GALLERY

Nell’ambito del progetto Anarchia Crocevia Ticino, legato all’iniziativa «Viavai. Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia» promossa dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, il Dicastero Museo e Cultura di Mendrisio presenta una grande mostra allestita contemporaneamente, fra Italia e Svizzera, al Museo d’arte Mendrisio e al Palazzo delle Paure di Lecco.
Il percorso espositivo nella sede di Mendrisio, prendendo avvio dal fitto intreccio di fatti e personaggi che diede vita nel Ticino di fine Ottocento e inizio Novecento a un importante capitolo della storia dell’anarchismo, si articola in ben tredici sezioni: i simboli dell’anarchia, la Comune parigina, città e campagna, lavoro e miseria, la figura emblematica del vagabondo, sciopero rivolta e repressione, la lotta contro i poteri, satira e denuncia, l’utopia di una nuova società,
giusta e armoniosa.
La mostra si racchiude temporalmente tra gli ultimi trent’anni dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento, ovvero gli estremi cronologici della ricca vicenda ticinese: dal soggiorno di Bakunin a Locarno e Lugano (negli anni dell’Ottocento) all’insediamento della Comunità naturista del Monte Verità nei primi anni del secolo, non dimenticando la continua presenza nel Ticino di grandi personalità dell’Anarchia Michel Bakunin, Elisée Reclus, Carlo Cafiero, Andrea Costa, Errico Malatesta, Pietro Gori, Luigi Fabbri, Eric Mühsam, Raphael Friedeberg, Max Nettlau, eccetera.
Una serie di capolavori dell’arte, fra verismo e avanguardie storiche, accompagna lo spettatore attraverso i temi scelti. Un centinaio di opere – dipinti, sculture e grafiche – provenienti da istituti e collezionisti italiani svizzeri e francesi, tra cui spiccano il Ritratto di Proudhon di Gustave Courbet dal Musée d’Orsay di Parigi, la Louise Michel sur les barricades di Théophile Alexandre
Steinlen dal Musée du Petit Palais di Ginevra, i grandi studi preparatori per Il quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo in arrivo dalle collezioni piemontesi, il capolavoro di Angelo Morbelli Per ottanta centesimi! dal Museo Borgogna di Vercelli, il celebre Bagno Penale a Portoferraio di Telemaco Signorini dalle raccolte di Palazzo Pitti a Firenze, oltre a L’oratore dello
sciopero di Emilio Longoni, e una sequenza di opere grafiche straordinarie dei maestri francesi del puntinismo, da Seurat a Vallotton, da Pissarro a Signac.
Le opere costituiscono lo sfondo ed evocano l’intensa atmosfera di un periodo estremamente inquieto e conflittuale, testimoniando il profondo interesse da parte dell’artista per la cosiddetta – a quei tempi – “questione sociale”. Ne furono toccati tutti, in ogni parte del mondo: realisti e simbolisti, neoimpressionisti e divisionisti, medievalisti/neogotici e futuristi, e molti di loro si dichiaravano di fede anarchica.
La mostra è corredata da un ricchissimo materiale storico: lettere, documenti, libri, foto, filmati, vero e proprio alter ego della parte artistica; un taglio espositivo particolare suggerisce giochi di rimandi fra arte e storia, fra ricerca formale e impegno sociale.
All’affascinante capitolo della denuncia e della satira, attraverso una miriade di pubblicazioni, è interamente dedicata la mostra in programma al Palazzo delle Paure di Lecco. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, in tutta Europa si conosce infatti una grandiosa fioritura di giornali e riviste, mezzi di diffusione per eccellenza delle idee anarchiche.
Il disegno di denuncia e di satira diviene così una formidabile arma di lotta nelle mani di grandi illustratori come Vallotton, Steinlen, Kupka, Grandjuan, Jossot, Scalarini, Galantara, de Camara, Masereel, Schrimpf , che pubblicano i loro disegni su testate divenute leggendarie: Le Père Peinard, l’Assiette au beurre, La Feuille, La Sciarpa nera, L’Asino, Mother Earth, Die Aktion, Die freie Strasse.

A cura di Simone Soldini.
Comitato scientifico:.
Aurora Scotti, Chiara Gatti, Maurizio Antonioli, Maurizio Binaghi e Simone Soldini
Catalogo: edito dal Museo d’arte Mendrisio, circa 220 pagine di testi e immagini.